Dom Perignon P3 Plenitude Brut 1990

Punteggio Robert Parker: 96/100

Mentre l'originaria sboccatura di questo vino comincia a farsi un po' lunga nel dente in formati regolari da tutte le cantine tranne quella più fresca, il Dom Pérignon P3 del 1990 si mostra superbamente, esplodendo dal bicchiere con un bouquet elettrizzante di frutti gialli maturi, essiccati fiori bianchi, favo, brioche e fumo di abete. Al palato, il vino è corposo, strutturato satinato e profondo al centro, con una concentrazione formidabile, acidi maturi ed estratto secco strutturante, concludendo con un finale lungo e ben definito. Il 1990 è chiaramente un'annata che è stata favorita dalla combinazione di tempo aggiuntivo sui lieviti e dosaggio più basso, e nella sua incarnazione P3, può andare testa a testa con il 1985, anche se quest'ultima annata sta invecchiando con più grazia rispetto al versione originale. Dato che il P3 del 1990 è un vino espressivo e drammatico, sembra che ci siano poche ragioni per aspettare, anche se dovrebbe esibirsi a questo livello per la maggior parte di un decennio.